Suggestions for JOers

  1. Le nostre attività sono knowledge based, per cui una leva strategica è il learning, simboleggiato nella spirale del nostro brand. Learning is like a spiral, because you touch the same rules several times and every time you get more information.
  2. Must-Be Quality: la qualità implicita va a soddisfare quei bisogni che il Cliente dà per scontato siano soddisfatti. Può essere considerata la soglia di ingresso nel mercato perché, quando si eroga il top level di qualità implicita, il massimo che si ottiene sul fronte della soddisfazione è l’indifferenza. Al contrario, se la Must-Be Quality è scadente, l’insoddisfazione è esponenziale.
  3. Performer Quality: la qualità esplicita è quella che tende a soddisfare quei bisogni che un Cliente percepisce di avere, ma dei quali non è data per scontata la soddisfazione da parte dei fornitori, tant’è che ne viene esplicitata la richiesta. L’impatto sulla soddisfazione del Cliente della Performer Quality è proporzionale all’output raggiunto. È sulla Performer Quality che per lo più si svolge la competizione sul mercato.
  4. JO STYLE: esserlo significa possedere la naturale attitudine all’Attractive Quality, quella che va a soddisfare i desideri latenti dei Clienti, che ci sono, ma il Cliente non sa di avere. Appaghiamo questi desideri ed a quel punto si innamorerà di noi.
  5. CUSTOMER FOCUS: il Cliente è chi riceve il tuo lavoro, il prossimo step della filiera interna o esterna.
  6. CHAT BEHAVIOUR: siamo sottodimensionati, a maggior ragione è sconsigliato chattare e far internet surfing, attività fortemente time spending, così come essere distratti nelle ore di lavoro dal cellulare personale che va rigorosamente tenuto in modalità silenziosa.
  7. DRESS TO KILL: nel nostro mondo l’abito fa il monaco, per cui aver un buon look è un grande aiuto.
  8. TWO-WHEEL DRIVING: considerando l’alta congestione del traffico cittadino è consigliato munirsi di un due ruote. Si risparmia sui tempi di spostamento, sui parcheggi, sulle multe e in salute.
  9. COMPLAIN MANAGEMENT SYSTEM: ogni reclamo, non conformità, insoddisfazione, ecc. deve essere veicolata al proprio Manager o al HR Manager.
  10. Limitiamo il tempo relazionale allo stretto necessario: dono della sintesi nel parlare e nello scrivere. Quello che dite in 10 minuti può dirsi in 3 minuti, aumentando la produttività aziendale del 333%: 2HRx10m=20m, 2HRx3m=6m .
  11. Diamo priorità a ciò che serve per raggiungere gli obiettivi pianificati e non a ciò che ci piace o a ciò che sappiamo fare meglio o a ciò che ci chiedono gli altri o a ciò che ci salta per la mente.
  12. Teniamo sempre presente il trascorrere del tempo ed obblighiamoci a rispettare il tempo programmato per svolgere ogni attività.
  13. Interroghiamoci sempre su modi alternativi di lavorare per migliorare la nostra produttività.
  14. Eliminiamo ogni alibi: non attribuiamo la colpa dei nostri insuccessi e difficoltà ad eventi esterni. Ognuno è artefice del proprio destino. La fortuna nel lungo periodo ci vede benissimo. Chiediamoci sempre: io cosa posso fare per…?
  15. L’entusiasmo è un vantaggio competitivo. Le vibrazioni che emettete valgono quanto quello che dite. Ognuno di noi è una cinghia di trasmissione di positività o negatività per l’intera community. Niente è contagioso come l’esempio; diamo un buon esempio a chi ci sta vicino.
  16. Ognuno può attenzionare gli sprechi e metterci riparo, anche sollecitando i Colleghi.
  17. In ambienti competitivi il tempo è la risorsa più scarsa, per cui il valore di una HR dipende dai suoi tempi di risposta alle dinamiche aziendali.
  18. Quando nel proprio lavoro qualcosa va storto è bene parlarne subito col proprio Manager. Le cattive notizie si affrontano di petto.
  19. Tutti possiamo sbagliare per cui c’è una certa comprensione per gli errori, nella speranza dell’one time, però tolleranza zero per strafottenza o malafede.
  20. Ricordiamoci che siamo un sistema olonico. Le singole parti, pur muovendosi in autonomia, sono tenute insieme da un sistema organizzato di infrastrutture che consente loro di agire come fossero un’unica impresa. Ognuno ha una doppia cittadinanza: appartiene ad un’organizzazione locale (la business unit) e, contemporaneamente, al Gruppo, e ciò orienta in modo significativamente diverso i propri comportamenti e l’assunzione di responsabilità.
  21. Tutto ciò che è e che succede nei nostri uffici è molto riservato e questa segretezza va ben salvaguardata.
  22. Ogni qual volta si spedisce un file all’esterno del team con le nostre carte intestate, ricordarsi di convertirlo prima in PDF.
  23. L’efficienza è legata alla capacità di collaborare, con briefing veloci e frequenti.
  24. Facciamo si che ogni cosa che produciamo sia anche bella, perché bello è buono. La bellezza è una speranza, una promessa aperta sul futuro, crea il clima giusto.
  25. L’apertura di una telefonata è un biglietto da visita sia per noi che per l’Azienda che rappresentiamo ed è la nostra unica ed irripetibile occasione di fare una buona o pessima prima impressione. Se si risponde al citofono andrebbe bene una frase come: “Buongiorno / buona sera, con chi parlo?” e non l’anonimo “Chi è?”. Sono dettagli che fanno la differenza sugli stili organizzativi. E’ anche fondamentale il tono dell’ultimo saluto, perché bisogna far sentire all’interlocutore che non si è ansiosi di liberarsi di lui ed il saluto è l’ultima cosa che rimane impressa nella sua mente. In un mondo in cui tutti possono offrirti più o meno gli stessi vantaggi, vincono coloro i quali sono capaci di infondere fiducia.
  26. La verifica dell’efficacia di una comunicazione non si ha semplicemente dal monitoraggio di quel che si dice, quanto attenzionando la risposta che si riceve. Quando c’è una non conformità è l’emittente che sbaglia, non il ricevente. E’ un postulato della Scienza della Comunicazione.
  27. Da noi il Cliente acquista non solo un servizio o un prodotto, ma l’accesso a valori, capacità organizzative e know how che devono fare di JO più un partner che un fornitore. 
Thank you for your attention.

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