2011 toward 2012

L’anno che si è chiuso è stato difficile per vari aspetti: mercato asfittico, risultati economici deludenti e, perché nasconderlo, anche HR non sempre all’altezza della fiducia e dei task assegnati. So come pochi quanto il controllo sia una presuntuosa illusione, considerando ciò che sul versante health a me ed ai miei cari è successo nel 2010, ma questo non implica il trascurare tutte quelle leve che invece sono in nostro possesso. Anzi, a maggior ragione, queste vanno usate alla massima potenza, appunto per provare a compensare con tutti gli altri fattori che sono indipendenti dal nostro agire, cercando di creare quindi quelle condizioni di contesto che ci aiutino a raggiungere i risultati attesi.

Ci stiamo concentrando da tutti i punti di vista, mi piacerebbe che per il 2012 dessimo una maggiore attenzione al look, che può essere casual o elegante, ma contestualizzabile col JO Style, così come mi piacerebbe che le risorse che collaborano in JO condividano l’utilità e la forma mentis del 2 ruote. Ho sempre ragionato su un orizzonte lungo, e lo dimostra che considerando il periodo dal 2005 al 2011 siamo dopo 7 anni ancora sotto budget per una cifra di molte decine di migliaia di euro, sapendo che le iniziative di largo respiro non si costruiscono in poco tempo e che possono prendere corpo solo con un team di vincenti. Io sono stato abituato a vincere sempre, da bambino a basket, calcio, tennis, atletica leggera, poi nelle competizioni a scuola, all’università, all’ordine professionale e nell’associazione datoriale. In qualsiasi cosa mi sono messo ho sempre vinto, non sempre perché ero più talentuoso, ma perché ero il più determinato a vincere. Ricordo ad esempio le difficili partite a tennis con gente molto più forte di me, io non mollavo, tenevo duro e cercavo di farli crollare mentalmente sulla distanza e così alla fine la spuntavo contro ogni pronostico. La forza di volontà smuove le montagne. Ebbene, io continuo a credere nella possibilità di costruire in una delle aree culturalmente più arretrate per capacità competitiva dell’Europa un contesto aziendale vincente, basato su donne e uomini affidabili e amanti del proprio lavoro e non del posto di lavoro (chi ambisce a lavorare nella PA italiana non è fatto per collaborare con JO). Così, anche con una crisi di liquidità asfissiante, come mai avuta da quando ho compiuto i primi passi nel 1995, anche con uno scenario esterno terrificante, continuo a credere che le HR devono essere il punto di forza di JO e il budget programmato per il 2012 ricalca gli stessi valori del 2011, con una componente cospicua attribuita alla meritocrazia ed alla storia di questi ultimi anni. Spero che ogni HR apprezzi quest’approccio e faccia tutti gli sforzi di allineamento, concentrazione, disciplina, buona volontà, per aiutare la piccola barchetta JO a riprendere serenamente il largo nel più breve tempo possibile. Una volta avevamo un bel fondo cassa, in questi anni lo abbiamo fatto fuori sostenendo costi (soprattutto di HR) a volte squilibrati rispetto al volume degli affari prodotti. Non ne sono pentito, anzi ne sono orgoglioso, spero lo siate anche voi.

Auguro a tutti voi ed ai vostri cari un 2012 in pace con Dio e con gli uomini.

 

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