JANUARY IN SHORT

BD HT: no news.

BD JO CONSULTING: è un buon momento per una delle ammiraglie del nostro cluster.

BD MOKA ADV: no news.

BD VITECO: no news.

EU TO: partecipato ad una gara.

WW Calls: in standby.

IT TO: in standby.

EPO: fase delicata, progetti importanti da gestire, molti newcomers in contemporanea, strategie più incisive con gli stakeholders. Ci vorrà tempo per il consolidamento del nuovo assetto, inevitabile al momento un minimo di fluidità, alla fine sarà JO Style e molto più performante.

MKTG: supporto a EPO.

PD: gestione dei progetti ongoing in scadenza (per rientrare nelle deadline si è fatto ricorso a overtime e compensatory permits) e operatività sui progetti dei nuovi Clienti.

WS: in fase di ottimizzazione le piattaforme Reference e AccelerAction, mentre continua con tempi lunghi la fase di implementazione dell’ULOI.

MICT: no news.

MPLANTS: no news.

EDCT by e-Medine: si prevede un 2024 molto ricco di attività.

IHCT by JO Education: no news.

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Concludo facendo un ragionamento un po’ lungo. Tutti noi siamo vittime di schemi mentali e faccio un esempio recente che ha impattato su di me. Sono andato a Salerno per un progetto e pensavo che, trovandomi in Campania, avrei trovato lì una piccola Napoli. Salerno per decoro della città e mentalità della sua gente non c’entra niente con Napoli. Era un mio bias cognitivo ed ovviamente ero inconsapevole di averlo. Nessuno è immune da automatismi mentali che generano false credenze e ognuno di noi con spirito critico dovrebbe lavorarci sopra per contenerli, per cercare di vedere la realtà il più possibile senza queste lenti distorcenti. Non è affatto facile, ma non impegnarsi in questa direzione lascia gli esseri umani meno intelligenti (inter – legĕre) rispetto al loro potenziale. E questo condizionamento mentale non può non impattare anche nell’attività lavorativa. La nostra organizzazione da ormai 26 anni vive e prospera in un territorio che non brilla né per ricchezza materiale né per cultura del lavoro. Le ultime generazioni di siciliani hanno vissuto per lo più di settore pubblico allargato (oltre a municipalità o pubblica istruzione, cos’altro sono ENEL o STMicroelectronics?) assimilando una mentalità che non punta all’eccellenza, nella quale spesso si confonde lo stare in ufficio col lavorare e che è lontana dalla cultura del lavoro anche in Sicilia di alcune generazioni or sono. Lavorare vuol dire creare valore e in JO è così, però intorno a noi per molti non lo è, è dedicare una fetta del proprio tempo ad un datore di lavoro e portare a casa uno stipendio a fine mese. In questo brodo culturale riuscire a creare una mentalità vincente a livello non locale è più complicato di quanto si pensi, perché superare certi bias cognitivi è difficile e tutto il contesto sociale in cui siamo immersi è condizionante. In tutti questi anni di JO ne ho viste tante, con lo stretching job ho spinto persone normali a prestazioni che andavano al di là delle loro attitudini naturali; a volte mi ringraziavano perché li ho aiutati a diventare una versione migliore di loro stessi e a volte switchiavano per altri lidi lavorativi più consoni alla loro natura mandandomi le loro ‘benedizioni’. All’interno del nostro Gruppo, come in tutte le migliori organizzazioni, ci sono risorse che intrinsecamente tendono all’eccellenza e altre normali (in senso statistico). La mia sfida è aver una percentuale delle prime alto per continuare a vincere anno dopo anno quella spietata competizione nella quale chi non vince è destinato a morire. Mi sembra importante segnalare che soprattutto le prime sono capaci di grandi performance perché sono fatte così e JO ha solo dato loro l’opportunità di mettersi in gioco, chance difficile da trovare nel settore pubblico allargato (e spesso anche nel settore privato) per quella cultura dominante che livella verso il basso. Risorse umane che quando c’è una criticità la fanno emergere e reagiscono immediatamente per risolverla, senza istintivamente mettere la polvere sotto il tappeto pretendendo la complicità dei Colleghi. Risorse umane che sentono l’appartenenza ad una sfida e ad una comunità. Potrei raccontarvi un po’ di aneddoti del passato, ma preferisco tacere sulle features di alcune persone; anche quando sono state sleali l’effetto più significativo che ho sentito su di me è stato richiamarmi in mente la favola di Esopo della rana e dello scorpione. Vorrei sottolineare che le nostre possibilità di crescita sono enormi, le opportunità che si presentano tante, per coglierle dobbiamo far vincere la versione migliore di noi stessi senza rimuovere mentalmente i propri limiti, ma avendo l’energia mentale di guardarli in faccia per quel che sono impegnandoci per contenerli. Sono convinto che il potenziale dentro ogni essere umano è molto superiore a quello che finisce per esprimere nel proprio vissuto ed è un peccato, è uno spreco. Lavoriamoci sopra, prendiamoci gusto, può essere stimolante e divertente.

Keep the pace of JO

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