A proposito dell’anniversario che abbiamo festeggiato.

16 anni sono tanti, eppure già nel 98 l’Isola e l’Italia erano in profonda crisi economica, sociale, valoriale come adesso. In tutti questi anni siamo stati sempre fedeli alla mia visione della vita, con non troppo peso al far soldi e invece molta attenzione a far bene le cose, tutte, dalla più babba alla più sofisticata. Una visione da entrepreneur e non da business man, da imprenditore che ama le sfide della creazione e non da uomo d’affari che punta sulla speculazione o sull’approfittarsi delle difficoltà altrui. Potevamo in molti casi far soldi facili approfittando dell’inefficienza della republichetta italica, ma abbiamo preferito non adeguarci alla mediocrità che in Italia oggi è un’epidemia che non lascia scampo a quasi nessuno. Anche con i notabili politici che per tanto tempo sono stati dispensatori di denaro pubblico facile abbiamo preferito non toglierci il cappello guardandoli dall’alto in basso e continuato ad andare per la nostra strada col duro lavoro, con la meritocrazia, potendo in ogni momento poter pisciare sulle scarpe di chiunque. Questo ci ha permesso di vivere di luce propria, di poter dormire la notte sereni perchè non abbiamo scheletri negli armadi e, con orgoglio, poter volare alto. Non abbiamo mai aderito ai condoni fiscali perché per il nostro zelo lavorativo non serviva mettere una pietra tombale sulle attività svolte. Siamo stati una scuola di vita per tanti ragazzi che sono “passati” da JO (per rimanere nel tempo con noi bisogna possedere dei requisiti tecnici e caratteriali non comuni), alcuni sono stati ingrati, quasi nessuno ci ha mai remato contro, mentre molti di loro hanno speso parole molto belle che io conservo per un po’ nel mio cuore con compiacimento. Di tutto il bene fatto non amo parlarne perché secondo me farlo ne svilirebbe il suo valore.
Potrei elencare centinaia di successi sul campo, crogiolarmi di quel che abbiamo raggiunto in questi lunghi 16 anni, spesso di rango superiore al modesto contesto isolano, ma la mia ideale astronave è senza specchietti retrovisori e tutta protesa verso il domani.
Con alcuni di voi la collaborazione supera le dita di una mano o addirittura di due, con altri invece è breve; ebbene auguro a senior e junior, insomma a tutti voi, di aver nella vostra vita e nel lavoro la stessa energia vitale, la stessa passione, lo stesso entusiasmo che io ho avuto ed ho, perchè si vive meglio, perché si raggiungono risultati superiori in ogni campo dell’esistenza, perché il trucco di tutto sta nel divertirsi, nell’amore per quel che si fa. Una stretta di mano ad ogni ragazzo JO e un abbraccio con sonoro bacione a tutte le ragazze JO da Roma direzione Atene.

Giuseppe Ursino

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